Ogni giorno, nei nostri diversi ambiti di vita, veniamo a contatto con molte persone diverse. Che sia per studio, lavoro, piacere o attraverso i social, non sempre il confronto è un’occasione di arricchimento. Nel momento in cui non vivi il paragone come stimolo ad incuriosirti, questo ha il potenziale di minare la fiducia in te stesso ed essere distruttivo.
Quando e perché ci paragoniamo agli altri?
La tentazione di confrontarti con gli altri è tanto più forte quanto più ti senti insicuro.
Riguarda quelle parti di te che avverti come più fragili e vulnerabili e in cui ti giudichi mancante. Se ad esempio ti senti “indietro” rispetto alle tappe di vita che pensi avresti già dovuto raggiungere, avrai la sensazione che tutti le stiano percorrendo con naturalezza. “Gli altri si sono già laureati e io no, gli altri hanno un compagno o una compagna e io no, gli altri hanno un lavoro soddisfacente e io no…” Ognuno ha delle aree di difficoltà e proprio in quelle sarà più severo e tenderà a vedere gli altri come di maggior successo.

Il ruolo dei social: tra razionalità ed emotività
L’utilizzo dei social sta amplificando molto la percezione di inadeguatezza. Se una volta il confronto si limitava alla propria cerchia di conoscenze, ora possiamo potenzialmente paragonarci a chiunque. Ecco allora che sotto ai nostri occhi scorrono immagini di vite felici e piene, impegnate ed appaganti. In molti casi, in studio, mi è stato riportato come lo stare sui social sia causa di sofferenza anche se razionalmente ognuno sa che ciò che viene mostrato è solo ciò che si vuole mostrare (e quindi spesso la parte migliore).
Se da un lato la ragione ti dice di non credere a tutto ciò che vedi, la tua parte emotiva non ne è così convinta. È facile cadere così nella trappola del paragone innescando vissuti di disagio e colpevolizzazione che in un circolo vizioso alimentano pensieri giudicanti.
Il confronto con gli altri: esiste un modo per uscirne?
Come per ogni cosa che è fonte di sofferenza, non esiste una bacchetta magica. Hai però il potere di decidere come stare con ciò che ti causa quel disagio. Se hai notato che ti ritrovi spesso a giudicarti e a sentirti meno rispetto agli altri prova a fare tue queste accortezze.
1. Coltiva il più possibile la gentilezza nei tuoi confronti
Spesso viene più spontaneo criticarsi che essere accoglienti rispetto alle proprie fragilità. Quando ti capita di cadere nella trappola del confronto non giudicarti ma cerca di osservare da dove nasce questo bisogno e di accoglierlo con gentilezza in quanto frutto di una vulnerabilità.
2. Ricorda che non siamo tutti uguali
Quando ti senti inadeguato è perché utilizzi un metro di giudizio rigido che non può adattarsi ad ogni esperienza e storia di vita. Chi ti sembra di successo e appare come vincente ha una propria storia personale che è semplicemente diversa dalla tua e non per forza migliore o peggiore. Se però ti ostini ad usare parametri di valore e ad utilizzarli indistintamente per giudicare te stesso e gli altri, non fai altro che alimentare il senso di frustrazione. Siamo unici, nel bene e nel male.
3. Esci dalla logica della performance
Il giudizio emerge più facilmente quando misuri il tuo valore sulla base delle performance. “Ho raggiunto un certo traguardo? L’ho fatto nei tempi prestabiliti? Sono stato all’altezza?” La continua ricerca di incasellarti in standard legati al fare non tiene conto di tutta quella parte altrettanto (e anche più) preziosa, cioè quella dell’essere.
4. Valorizza ogni tuo singolo passo
Negli altri siamo portati a guardare i grandi risultati a confronto dei quali i nostri ci sembrano troppo spesso di scarso valore. Solo tu puoi sapere quanto un tuo singolo passo ti sia costato impegno e fatica. Spetta quindi a te dargli il giusto valore invece di minimizzarlo e svilirlo nel paragone con i traguradi altrui.
5. Scegli in cosa investire le tue energie
Ti sei mai reso conto di quante energie impieghi nel rimproverarti e giudicarti mentre guardi gli altri? Energie che potresti scegliere di investire su di te e su ciò che ti fa stare bene. Presta attenzione a tutte quelle piccole abitudini, legate al fare ma anche al pensiero, che ti tolgono energie e direzionale verso qualcosa che contribuisca al tuo benessere.
Solo quando imparerai ad accogliere tutte quelle sfaccettature che ti rendono ciò che sei potrai alleggerirti di molti pesi. Le altre persone non saranno più avversari con cui competere ma modi di essere diversi con cui confrontarti nell’ottica di uno scambio reciproco.

Se ti rendi conto di essere in difficoltà nel gestire il confronto con gli altri potrebbe esserti utile iniziare un percorso per comprendere meglio quali sono le ragioni che ti spingono a cadere in questo meccanismo ed imparare ad osservare e valorizzare la tua unicità.
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