“Mindful eating” significa letteralmente “alimentazione consapevole”. “Mindfulness” vuol dire infatti prestare attenzione in modo intenzionale, non giudicante, cosciente a ciò che succede in noi e fuori di noi. Di conseguenza la mindful eating implica non giudicarsi ma essere testimoni delle sensazioni, dei pensieri e delle emozioni che affiorano nei confronti del cibo e del mangiare.
Il rapporto con il cibo può essere spesso difficoltoso in quanto l’atto di mangiare viene caricato di significati e vissuti che non riguardano esclusivamente l’alimentarsi. Per questo motivo spesso ci troviamo a sfogare nel cibo emozioni negative, a cercare in esso consolazione e protezione, a premiarci con esso. Il mangiare diventa così un modo per lenire le ansie, le preoccupazioni della vita quotidiana e finisce con l’essere guidato da impulsi diversi e da diversi tipi di fame.
L’atto di mangiare inoltre è diventato sempre più facile e scontato tanto da non prestarvi più particolarmente attenzione. Spesso mangiamo la prima cosa che ci capita, facendo altro, guardando la TV o il cellulare, chiacchierando. Finiamo quello che abbiamo nel piatto senza nemmeno accorgercene e non avendo assaporato fino in fondo ciò di cui ci siamo nutriti.
Come poterci liberare da abitudini poco sane e migliorare in generale la qualità della nostra vita?
Innanzitutto è importante avere ben chiaro che il problema non è il cibo: il cibo di per sé non è né buono né cattivo. L’origine del problema è come ci relazione ad esso, ciò che pensiamo e sentiamo nei suoi confronti.
La mindful eating può aiutare a liberarci dalle voci interiori e dalle emozioni che influenzano il nostro modo di mangiare: non è necessario trovare un colpevole ma capire come poter cambiare.
Un primo passo per essere più consapevoli di ciò che pensiamo e sentiamo quando mangiamo è riuscire ad essere presenti nel momento in cui compiamo l’atto stesso. Non dobbiamo avere grandi aspettative in questo, anche bere un solo sorso di tè la mattina in modo consapevole è un buon punto di partenza.
La mindful eating coinvolge tutti i sensi e ci permette di osservare le nostre reazioni al cibo e i segnali che ci arrivano riguardo alla soddisfazione e alla sazietà. Osservazione che non ha in sé né critica né giudizio ma curiosità e presenza. Insegna ad esplorare quello che già c’è e ad apprezzarlo in modo da sentirci appagati e a nostro agio. È un modo per riscoprire una delle attività più piacevoli degli esseri umani.
È necessario diventare consapevoli di ciò che ci spinge a mangiare
Per diventare pienamente consapevoli quando mangiamo dobbiamo rallentare ed evitare il più possibile distrazioni, solo così potremo avere la mente completamente piena dell’esperienza che sta accadendo in quel momento.
Per farlo possiamo iniziare a porci delle domande:
- Ho fame?
- Dove sento la fame? Quale parte di me ha fame?
- Di cosa ha bisogno il mio corpo? Cosa mi sta chiedendo?
- Cosa sto assaporando in questo momento?
- Sono sazio? Quale parte di me è sazia?
- Che differenza c’è tra essere sazio ed essere soddisfatto?
Domande come queste ci portano a fermarci un attimo, ad ascoltarci ed essere pienamente presenti. Ci permette di diventare più curiosi e interessati rispetto alla sensazione stessa di fame.
All’inizio non sarà facile ma solo con pazienza e l’esperienza saremo sempre più in grado di rispondere a quelle domande.
(Fonte: https://www.enricodamianieditore.com/product/mindful-eating/)
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