Uscire dalla modalità del fare: come togliere il pilota automatico

da | Apr 23, 2021 | Crescita personale

Nella quotidianità siamo tendenzialmente orientati al fare. Agiamo per sentirci produttivi, per evitare pensieri scomodi, per inerzia.

La modalità del fare ti porta a vivere col “pilota automatico”. Ti ritrovi ad agire senza chiederti realmente in che direzione stai andando, senza avere una reale intenzionalità in ciò che fai.

Quante energie richiede la modalità del fare senza che tu ne sia davvero consapevole?

Avrai sperimentato quel senso di pesantezza e di inquietudine quando senti di non aver fatto abbastanza. Alla lunga rispettare certi standard è faticoso: ti allontana da ciò che sei e ti porta a non farti più domande.

Il tuo fare si svuota di significato e diventa la risposta automatica ad un’urgenza piuttosto che una scelta. Le reazioni sono dettate in gran parte dal bisogno di evitare un disagio più che da una scelta consapevole.

uscire modalità del fare

Come uscire da questo circolo vizioso?

1.Il primo passo è diventare consapevole del prezzo da pagare per vivere in questa modalità. Il “fare” ti arricchisce o alla lunga ti sta svuotando di energie?

2. Se la modalità del fare ti toglie più di ciò che ti dà, il secondo passo è appropriarti della possibilità di scegliere.

Il “fare” non è di per sé negativo. Lo diventa nel momento in cui non è accompagnato da una reale consapevolezza. Quando ti appropri della possibilità di scegliere hai la facoltà di decidere se e come agire. Non agisci più per impulso, col “pilota automatico”, ma perché decidi intenzionalmente di farlo e di seguire una certa direzione. Una direzione fatta di azioni che ti nutrono e che non ti svuotano, che ti arricchiscono e che non ti intossicano.

3. Il terzo passo è uscire dalla modalità del fare per entrare in quella dell’essere. “Essere” non significa “stare” in modo passivo ma ascoltarti e osservarti attivamente. Quando il tuo focus è esclusivamente sul fare sei costantemente portato a muoverti per ricercare ciò che ti piace ed allontanarti da ciò che non ti piace. Quando decidi di essere e di prenderti un tempo per stare con quello che c’è, ti autorizzi a non agire oppure ad agire in modo intenzionale e consapevole.

4. L’ultimo passo è quello di accantonare il giudizio. Quando agisci è perché senti che c’è qualcosa di sbagliato, che devi cambiare. Ti concentri sulla discrepanza tra la tua situazione attuale e quella che invece vorresti raggiungere. Questo ti porta a valutarti in base agli obiettivi, alla performance. Nella modalità dell’essere invece ti puoi concedere di non giudicarti.

Se le contingenze esterne non sempre ti danno la possibilità di scegliere se “fare” o “essere” devi essere tu il primo a poterti dare, ogni volta che è possibile, questa opportunità. Quando senti l’impulso di agire, fermati un attimo per osservarti ed ascoltarti. Cosa ti sta spingendo ad agire? È un obbligo o una scelta? È un impulso o un’azione consapevole? Porti qualche domanda in più ti permette di dare un nuovo significato al “fare” e concederti maggiormente di “essere”.

Se senti che questa modalità ti sta causando un disagio che fatichi ad affrontare da solo, contattami per capire se possiamo iniziare insieme un percorso che ti porti ad essere maggiormente consapevole delle tue azioni e di quello che contribuisce al tuo benessere.

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